L’ansia non è di per sé una patologia ma anzi, è uno stato emotivo del tutto normale. Questa è infatti necessaria per la propria sopravvivenza ed è un meccanismo automatico che si manifesta nel momento in cui ci troviamo di fronte ad una situazione di pericolo. Si parla di disturbo di ansia quando questa normale reazione è esagerata e sproporzionata rispetto alla situazione affrontata.
Esistono diverse manifestazioni di questo disturbo, ad esempio il disturbo di panico, l’ansia sociale e le fobie; tutti questi alterano sia il comportamento che l’elaborazione naturale delle proprie emozioni. Possono causare anche sintomi fisici e influenzare la quotidianità di chi ne soffre.
Tutti noi quando affrontiamo una situazione di pericolo o preoccupante sviluppiamo una sensazione di ansia, questa è necessaria per poter sopravvivere fin dagli albori del genere umano. La percezione del pericolo e la paura verso i predatori attivano allarmi a livello corporeo ancor prima che a livello cerebrale, in questo modo è possibile agire rapidamente per potersi difendere. Questi allarmi si traducono con sudorazione in aumento, battito accelerato e maggior sensibilità all’ambiente intorno a sé. Il pericolo produce una forte scarica di adrenalina, ormone e messaggero chimico che innesca le funzioni di attacco e di fuga, preparandoci a combattere oppure a fuggire dal pericolo. Oggi questi pericoli non sono più così evidenti come ai tempi dei nostri antenati ma le reazioni sono rimaste pressoché inalterate: il nervosismo crescente prima di un importante evento oppure di una situazione difficile sono l’eco di ciò che era la reazione di attacco o di fuga.
Questo meccanismo è fondamentale ancora ai giorni nostri: ad esempio quando si attraversa la strada e si rischia di essere colpiti da un’auto, per istinto si cerca di evitare la macchina. Altre volte si percepisce solo l’ansia come risposta fisiologica, senza però capire quale sia la sua causa. Quando l’innesco perdura nel tempo con una certa intensità vengono prosciugate molte energie e in questo modo diventa disfunzionale.
ANSIA GENERALIZZATA: QUANDO L’ANSIA NON È SANA
Il disturbo d’ansia generalizzata è caratterizzato da preoccupazione e tensione cronica ed esagerata senza però riuscire a identificarne la causa. La tendenza di chi soffre di ansia generalizzata è quella di anticipare futuri disastri preoccupandosi eccessivamente di soldi, salute, famiglia oppure lavoro. La fonte è molto spesso difficile da individuare e in alcuni casi anche solo il pensiero di arrivare a fine giornata provoca forte ansia.
Le persone affette da questo disturbo sembrano quasi incapaci di di rilassarsi, tuttavia sono spesso consapevoli che l’ansia generata sia eccessiva rispetto alla situazione in cui si trovano. Possono sentirsi stordite e senza fiato con difficoltà ad addormentarsi oppure a rimanere addormentati. Anche i sintomi fisici come tremori, contrazioni, palpitazioni, debolezza, mal di testa, irritabilità, nausea, tensioni muscolari o vampate di calore non sono rare. Molti individui si spaventano più facilmente rispetto alle altre persone, si sentono stanchi, hanno difficoltà nella concentrazione e possono sviluppare anche vissuti depressivi.
A differenza di molti altri disturbi d’ansia, le persone con ansia generalizzata non evitano certe situazioni a causa della sintomatologia esperita, ma se questa assume un certo livello di gravità può essere invalidante e rendere difficile anche le attività quotidiane più semplici e ordinarie.
ANSIA ANTICIPATORIA
Molto spesso chi soffre di ansia si proietta nel futuro o immagina situazioni future, queste però non sono necessariamente avverabili così come impossibili da risolvere. Durante queste “proiezioni” il futuro diventa come apocalittico, tutte le paure diventano realtà, tutto è nero e si è senza speranza. Vivere con questa angoscia persistente non è ovviamente piacevole, per questo motivo è importante capire che quel futuro senza speranza, nero ripieno delle nostre paurenon esiste, se non nella nostra mente. Per controllare questo stato di ansia è fondamentale affrontare il presente, perché solo ora abbiamo la possibilità di creare un futuro più bello e piacevole. Potrebbe sembrare banale ma imparare ad attendere l’eventuale problema, per poi affrontarlo, è una consapevolezza che porterà il paziente a ridurre il suo stato di ansia anticipatoria.
ATTACCHI DI PANICO
L’attacco di panico può essere descritto come un evento di ansia acuta, durante il quale l’individuo è convinto che da lì a poco stia per succedere qualcosa al di fuori del suo controllo e di davvero spaventoso. Questi attacchi si possono manifestare una oppure due volte a settimana, ma anche più spesso o diluiti nel tempo. Possono essere collegati ad eventi particolari come prendere un aereo, o addirittura essere senza alcuna correlazione, come durante un momento di riposo o nel sonno. Tuttavia se diventano comuni e si verificano frequentemente la persona può cominciare a sviluppare un timore anticipatorio. In questo caso si parla di disturbo di panico.
Alcuni fattori di rischio per gli attacchi di panico possono includere:
Stress: conflitti familiari, forte stress o preoccupazioni sul lavoro oppure problemi economici.
Eventi stressanti come un lutto o un divorzio
Abuso di alcool, droghe o altre sostanze
Condizioni di salute critiche o malattie potenzialmente letali
Personalità di tipo ansioso
Essere testimoni di eventi traumatici, da bambino oppure da adulto
Presenza di altri disturbi come la depressione
Precedenti in famiglia di ansia e attacchi di panico
Chi soffre di ansia può essere più soggetto al rischio di attacco di panico, tuttavia le due cose non sono strettamente legate. Se un individuo soffre di ansia non significa necessariamente che possa sperimentare attacchi di panico. È possibile anche provare ansia e attacco di panico nello stesso momento, ad esempio quando ci si preoccupa di una situazione molto stressante. Quando arriva questa situazione l’ansia può sfociare in un attacco di panico.
ANSIA E ATTACCHI DI PANICO: CURE E TRATTAMENTI
Il metodo più efficace per trattare questo genere di disturbi si è rivelata essere la psicoterapia, la quale permette di lavorare sulle cause più profonde legate all’ansia e agli attacchi di panico. Queste possono essere date dal lavoro, relazioni interpersonali (genitori, figli ecc…) oppure dal pensiero di recarsi in qualche luogo specifico. Essendo l’ansia uno stato d’animo comune è facilmente intuibile che ognuno la affronta in modo diverso, proprio per questo motivo è importante conoscere la storia personale, le risorse e le fragilità del paziente. Nel corso delle sedute si apprendono delle strategie per gestire lo stress, altro punto chiave per limitare i fattori scatenanti.
Se il terapeuta lo ritiene necessario può essere utilizzato anche un aiuto farmacologico, prescritto dal medico psichiatra. L’impiego di psicofarmaci ha l’obiettivo di aiutare il paziente ad affrontare le crisi più gravi, specialmente se queste minano la quotidianità e la possibilità di compiere le azioni più semplici. Questo avviene ovviamente solo nei casi più gravi, che rappresentano una percentuale bassa.
ANSIA SOCIALE
La paura di essere valutati e/o giudicati negativamente da altre persone viene chiamata ansia sociale: essa causa sentimenti di inferiorità, umiliazione, imbarazzo, depressione e senso di inadeguatezza. Quando una persona diventa ansiosa irrazionalmente solo in situazioni sociali, ma non quando si trova da sola, allora può trattarsi di ansia sociale. Ne soffrono ogni giorno milioni di persone, è infatti molto più comune di quello che si possa pensare. Tutti noi conosciamo il nervosismo o il disagio di trovarsi in pubblico, le mani iniziano a sudare prima di un’importante presentazione ma in linea generale entrare in una stanza o parlare in pubblico è gestibile. Per chi soffre di questo disturbo tutte queste situazioni sono altamente stressanti e di difficile controllo, spesso si evitano questi momenti limitando la propria vita sociale oppure chiudendosi in se stessi.
Ma come riconoscere l’ansia sociale? Questo genere di ansia si può sperimentare in svariati modi ma esistono alcune situazioni ordinarie in cui le persone possono trovarsi in difficoltà:
Avviare conversazioni
Utilizzare i bagni pubblici
Recarsi alle feste
Consumare un pasto di fronte ad altre persone
Andare al lavoro oppure a scuola
Parlare con estranei
Gestire degli appuntamenti
Mantenere il contatto visivo
Parlare in pubblico
Generalmente si tratta di situazioni in cui sono presenti la paura di essere giudicati, messi in imbarazzo, trovarsi al centro dell’attenzione oppure essere offesi da qualcuno. I sintomi fisici possono essere battito accelerato, capogiri o vertigini, difficoltà nel riprendere fiato, tensione muscolare, diarrea e mal di stomaco oppure sensazione di sentirsi fuori dal proprio corpo. Questi sintomi sono spesso accompagnati da pensieri negativi, scarse abilità sociali, depressione, sensibilità nell’essere criticati e bassa autostima.
LE CAUSE E IL TRATTAMENTO DELL’ANSIA SOCIALE
Non ci sono cause specifiche collegate all’ansia sociale, ma potrebbe incidere la componente genetica in caso di precedenti in famiglia. I bambini timidi potrebbero avere più probabilità di sviluppare fobia sociale così come ragazzi con genitori prepotenti e controllanti o ancora bambini che sono state vittime di bullismo.
La psicoterapia è il primo strumento riconosciuto dalla comunità scientifica per il trattamento dell’ansia sociale, che può essere superata solo grazie a coerenza e aderenza al trattamento. Chiunque può fare grandi progressi nell’ansia sociale ma è importante che il primo passo provenga dal paziente stesso.
Questa tipologia di disturbo provoca nella persona sensazione di terroreimprovvisa senza nessun tipo di preavviso, questo per un lungo periodo di tempo. I suoi sintomi e la frequenza possono variare da persona a persona, chi ne soffre non è in grado di prevedere quando arriverà il prossimo attacco provocando così uno stato di ansia fra uno e l’altro, questa è causata dal pensiero di quando arriverà il successivo
Sul momento potrebbe essere molto difficile capire se si sta provando un attacco di ansia oppure un attacco di panico, è importante quindi tenere a mente questi punti fondamentali:
L’ansia può essere di vari “livelli”, lieve, moderata oppure grave e può essere presente mentre si svolgono le attività quotidiane; gli attacchi di panico invece sono improvvisi e caratterizzati da sintomi gravi.
L’ansia è generalmente correlata a un qualcosa che viene percepito come pericoloso o stressante, gli attacchi di panico non hanno una causa diretta e si manifestano all’improvviso.
A differenza dell’ansia che si sviluppa gradualmente gli attacchi di panico sono improvvisi e scatenano paure e preoccupazioni legate al prossimo attacco. Tutto ciò può provocare anche comportamenti specifici come evitare situazioni o luoghi in cui potrebbero essere presenti fattori di rischio.
In linea generale i sintomi sono molto simili ma ci sono alcune differenze:
Gli attacchi di panico portano anche paura di morte e senso di distacco dal mondo oppure da se stessi. È importante dire che, nonostante causi diversi problemi fisici, non si può morire di un attacco di panico.
L’ansia, a differenza del precedente, causa anche apprensione e preoccupazione, stress negativo e irrequietezza.
L’attacco di panico, come spiegato in precedenza, può essere descritto come un’improvvisa sensazione di paura oppure disagio. Per essere definito tale deve però includere almeno quattro dei sintomi elencati qui di seguito:
Sensazione di vertigine
Accelerazione del battito cardiaco
Aumento di sudorazione
Mancanza di fiato
Forte dolore al petto
Dolore allo stomaco oppure nausea
Sensazione di soffocare
Vampate di calore improvvise o brividi
Sentirsi staccati da sé
Impressione che tutto sia irreale
Formicolio o intorpidimento
Paura di impazzire o di perdere il controllo di sé
Tremore
Paura di morire
L’inizio di un attacco di panico è incredibilmente veloce e raggiunge la maggior intensità entro dieci minuti; questo può durare da cinque a dieci minuti prima che i sintomi comincino a migliorare. Nonostante ciò, può essere necessario diverso tempo prima che tutti i sintomi presentati spariscano.
E’ importante ribadire che non è possibile morire di attacco di panico. Anche se i dolori sono molto forti e ci si sente sul punto di andarsenenon ti preoccupare, nel giro di alcuni minuti ti sentirai meglio.
L’ansia è uno stato emotivo del tutto normale, ma quando mina la nostra vita quotidiana arriva il momento di rivolgersi a un professionista. La Dott.ssa Veronica Plano, psicologa-psicoterapeuta a Vercelli, saprà aiutarti grazie a un percorso terapeutico dedicato a te.
Richiedi informazioni
Richiedi qualsiasi informazione sull’ansia e sugli attacchi di panico direttamente alla Dott.ssa Veronica Plano in forma privata.
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