Paura del buio negli adulti: le cause
una paura inusuale o molto più comune di quanto si pensi?
durata articolo: 5 minuti
La paura del buio è caratterizzata da un forte disagio in presenza di ambienti scuri. Questa paura viene anche chiamata nictofobia o acluofobia e di norma colpisce i bambini nella loro fase di crescita. La paura del buio in età adulta risulta, invece, fonte di imbarazzo e presenta dei sintomi non facili da affrontare.
Sintomi fisiologici:
- secchezza delle fauci
- tachicardia
- ansia simile al panico
- respiro affannoso
- sensazione di distacco dalla realtà
- fatica ad addormentarsi
- vampate di calore e freddo
- vertigini
- sensazioni di malessere ( nausea, mal di testa )
- tremore o formicolio
Sintomi cognitivi:
- percezione di una minaccia
- pensare di essere pazzo
- pensare di morire
- pensare di perdere conoscenza
- sentirsi impotenti
- pensare di perdere il controllo
Sintomi comportamentali:
- mostrarsi nervoso in qualsiasi ambiente poco illuminato
- riluttanza ad uscire la sera
- necessità di dormire con una luce
- rabbia se qualcuno tenta di farti dormire al buio
- difficoltà a riaddormentarsi in seguito a dei risvegli notturni
Cause della paura del buio negli adulti
La paura del buio negli adulti tende a verificarsi a seguito o durante un periodo di stress. Capita anche che la paura si manifesti nel caso di un evento poco piacevole avvenuto durante la notte ( un furto, qualcuno che si sente male ). Queste situazioni normalmente trovano da sole una risoluzione. Nei casi in cui i traumi siano più violenti allora la paura del buio risulta più resistente ed è possibile che alla base vi sia un disturbo post traumatico da stress, che necessita di essere trattato all’interno di un percorso di terapia da uno specialista.
Guardare ad un aspetto più profondo
Se la paura del buio si cronicizza la questione diventa più complessa: la fobia racconta del rapporto di chi soffre con il proprio “buio interiore”. Si teme idealmente ciò che non si conosce, ciò che è oscuro nasconde pericoli reali o immaginari e questo ci porta a fare i conti con parti di noi stessi che non conosciamo.
Nel film “Tutta colpa di Freud” , l’attore Marco Giallini recita la parte di uno psicologo e dice rivolgendosi ad Alessandro Gassman: “Sai perchè la gente teme la terapia? Perché ha paura di scavare e trovare chissà cosa, io invece sai di cosa ho paura? Di scavare e non trovare nulla”. E’ significativo questo dialogo perché descrive perfettamente il problema alla base della paura del buio, ovvero qualcosa di oscuro e indefinito che non ci permette di fare abbastanza luce per capire meglio. Ammettere di essere in difficoltà non è facile, ma a volte è quel piccolo passo in più che permette di vedere meglio e chiedere aiuto ad uno psicoterapeuta.
Problemi correlati alla paura del buio negli adulti
Quando la paura assume delle caratteristiche disfunzionali per la persona? Si può notare che la paura ha assunto dimensioni degne di attenzione quando inizia a durare per almeno o più di sei mesi e risulta eccessiva e limitante.
Non è casuale che questa paura sia spesso correlata con:
- ansia da separazione
- disturbo d’ansia generalizzata
- disturbi del sonno
Metodi utili per provare a superare la paura del buio
- Prima di dormire: cercare un’attività rilassante che possa calmarci ( ad esempio ascoltare della musica, esercizi di respirazione o meditazione, un bel libro ); evitare di usare i dispositivi elettronici almeno 30 minuti prima di andare a dormire; prendere una camomilla o una tisana ed evitare caffè o bevande eccitanti; evitare l’attività fisica la sera o film violenti/programmi che possono agitare .
- Capire le proprie paure: cercare di convincersi che non ci sia alcuna paura o alcun problema potrebbe non rivelarsi molto utile. Inizialmente potrebbe essere d’aiuto
- controllare gli spazi che al buio ci fanno paura, al fine di conseguire una maggiore sicurezza.
- Ridurre la luminosità passo dopo passo: non è necessario superare la paura del buio nell’immediato, bisogna avere pazienza e rispettare i propri tempi. Potrebbe rivelarsi utile abbassare le luci un po’ alla volta, ad esempio accendendo la luce di un’altra camera e socchiudendo la porta.
- Trovare la sicurezza in se stessi: se dormiamo con qualcuno per evitare l’ansia provocata dal buio e dalla sensazione che ci dà dormire da soli, in questo modo stiamo inconsapevolmente alimentando la nostra paura.
- Parlarne senza vergognarsi: confrontarsi con persone vicine potrebbe risultare un’ottima risorsa, tutti abbiamo paure che possono risultare irrazionali, confrontarci con le persone con cui non ci sentiamo giudicati potrebbe essere un valore aggiunto per superare questa paura e non sentirsi soli.
- Non prendere in giro: questo vale per chi, invece, si trova ad ascoltare qualcuno che parla della propria paura, che sia per il buio o per altre ragioni non va giudicata in alcun modo perchè in quel momento la persona che lo sta raccontando si fida e cerca un appoggio o anche semplicemente un ascolto sincero.
- Contattare un professionista
Conclusioni
Tutte le paure dall’esterno possono risultare irrazionali, soprattutto se non ci riguardano in prima persona: questo non significa che non meritino di essere ascoltate o capite.
A volte basta davvero poco per essere d’aiuto a chi sta passando un momento di difficoltà, non è necessario trovare soluzioni concrete, basta che l’altro percepisca una vicinanza. L’aiuto di uno specialista è sicuramente fondamentale, ma il sostegno di qualcuno accanto a noi può fare la differenza.
La paura del buio è una paura come qualsiasi altra, si manifesta prevalentemente da bambini, ma questo non significa che sia una prerogativa di quel periodo dello sviluppo; spesso lo stress ci porta a sopportare carichi elevati e a volte dei problemi irrisolti si manifestano in modi che non ci saremmo mai immaginati. Avere un problema con il buio è al pari di avere un problema con i buchi, con i ragni o con gli spazi aperti, bisogna per quanto possibile evitare che questa difficoltà arrivi però a non farci dormire o a limitare la nostra vita.
A volte diventiamo così ipercontrollanti che il fatto che qualcosa si manifesti senza il nostro consenso sembra quasi assurdo, ma va “messo in conto” che qualcosa possa sfuggirci. In questo caso, quando vengono fuori dal cilindro paure che non capiamo, l’unica cosa che può servire per velocizzare la sua scomparsa è quella di comprendere e accettare che esista. Esiste per un motivo, non è arrivata casualmente, voleva essere d’impatto per far in modo che qualcosa cambiasse: pretende di non essere ignorata e per questo motivo si fa sentire fino a quando saremo disposti a rivolgerle la giusta attenzione.
Come dice la protagonista di Grey’s Anatomy, “Quando si è piccoli la notte fa paura, perché ci sono mostri nascosti sotto il letto. Da grandi i mostri sono diversi:
insicurezza, solitudine, rimpianti. E anche se si è più grandi e più saggi, ci si ritrova ad avere ancora paura del buio”.
“The Blair Witch Project” è un film molto famoso, girato interamente al buio e che per anni ha intimorito il suo pubblico. La paura di ciò che non si riesce a vedere non colpisce solo uno su un milione, avrà attraversato ognuno di noi almeno una volta nella vita; gli stessi film horror basano molte scene sul senso di oscurità che riescono a far percepire. Questo è volto a sottolineare come molte paure sembrino tanto singolari quando in realtà sono parti della nostra vita.