Il Trauma della Morte nei Bambini
Prima di raccontare le modalità più indicate per spiegare la morte ai bambini analizzeremo un altro aspetto altrettanto fondamentale, vale a dire il modo stesso in cui si affronta una perdita, il lutto.
Il lutto è un processo estremamente complesso che entra in gioco nel momento in cui si perde una persona cara, quando perdiamo il lavoro oppure quando ci si separa da qualcuno che si ama. Possiamo definirlo come un percorso di riorganizzazione: bisogna adattarsi a questa nuova realtà priva della persona, o del qualcosa, che abbiamo perso.
In questo articolo illustreremo brevemente come spiegare la morte ai bambini tenendo in considerazione la loro età, la fase evolutiva che stanno attraversando e come loro stessi percepiscono la morte. Partiremo con l’illustrare le diverse fasi di sviluppo dei bambini ed in seguito capiremo come spiegare loro la morte di una persona cara.
(Tempo di lettura 5 min)
Spiegare la Morte in base all’età del Bambino
Prima Infanzia
Questa fase di vita comprende il periodo che va dalla nascita fino ai primi due anni. Durante questa fascia d’età il mondo del bambino si basa sulle routine quotidiane e sulla relazione che si costruisce con i genitori, o chi lo accudisce. A due anni il linguaggio è in pieno sviluppo: i bambini imparano a pronunciare le parole della quotidianità e ad esprimere emozioni di base, tramite il comportamento, come la rabbia e il piacere.
A questa età che cosa si intende per lutto? I bambini di due anni non comprendono ancora cosa sia la morte e non sono ancora in grado di comprendere appieno cosa stia succedendo. Nel caso in cui la perdita riguardasse uno dei genitori, è fondamentale mantenere la routine del bambino, possibilmente con la presenza delle figure di riferimento più importanti. In questi momenti gli adulti devono porre molta attenzione al loro modo di esprimere il dolore, il loro comportamento potrebbe infatti creare angoscia nel bambino. Farli sentire sempre accuditi senza far mancare il contatto con le figure di riferimento è ciò che più è importante.
Cosa fare? Anche se la comprensione della morte è molto limitata è ugualmente importante comunicarla. Se il bambino ha sviluppato il linguaggio bisogna usare parole molto semplici, frasi brevi, mantenendo la calma e mostrandosi sicuri. Quando farlo però? Innanzitutto quando l’adulto sente di essere in grado di contenere le sue emozioni e di non esservi travolto: non sarà semplice, ma per il benessere del bambino è necessario mantenere la calma. Una volta data la notizia è importante che il bambino possa tornare alle sue normali attività: la quotidianità è fondamentale in questa fase.
Età Prescolare
L’età prescolare inizia a circa tre anni per concludersi a cinque: in questi anni i bambini sono molto irrequieti, curiosi ed iniziano ad acquisire i primi segni di autonomia. Compaiono le prime paure, il linguaggio si consolida e iniziano ad alimentare le proprie fantasie. Il pensiero è di tipo egocentrico: osservano il mondo in base alle loro esperienze e al loro punto di vista. Come intendono però la morte? In base alle ricerche durante quest’età il pensiero della morte non è ancora universale: i bambini non comprendono che tutti dovremo morire prima o poi. Il loro concetto di morte è per lo più reversibile (cambia). Confondono un pensiero con un dato di fatto immaginando che basti pensare alla morte per farla arrivare.
Come spiegare ai bambini in età prescolare la morte? La miglior soluzione è fornire una spiegazione reale e concreta basata sulla quotidianità esperita dal bambino. La comunicazione dovrà essere fatta dalla figura di riferimento, possibilmente in un luogo che il bambino vive come sicuro e familiare,in un momento in cui il bambino possa rivolgere la sua attenzione a ciò che la figura adulta gli sta comunicando. Se il bambino esprime dei dubbi o pone delle domande in merito a ciò che sta accadendo, è importante rispondere alle sue domande in modo autentico e sincero, facendo passare il messaggio che è un tema di cui si può parlare tranquillamente.
Età dai sei ai nove anni
Durante questa fascia d’età i bambini sono molto più autonomi anche grazie al linguaggio maggiormente sviluppato. Il pensiero è molto più flessibile rispetto all’età prescolare, i bambini sono riflessivi e molto più curiosi. Oltretutto gran parte dei bambini è in grado di differenziare la fantasia dalla realtà. Il concetto di morte diventa un evento irreversibile: comprendono che quando essa arriva il corpo smette di funzionare e non sarà più possibile tornare alla situazione preesistente. Non la reputano una realtà che li riguarda direttamente ma temono che possa accadere a una persona a loro cara.
Come comportarsi? Non è indicato usare metafore in quanto potrebbero risultare confusive e generare ulteriori dubbi. È del tutto normale che i bambini richiedano spiegazioni di diverso genere, rispondere con chiarezza e semplicità è quindi molto importante. La notizia deve essere comunicata in modo chiaro e senza procrastinare.
Preadolescenza
Dai 10 ai 13 anni si padroneggia il linguaggio e si è in grado di ragionare in modo logico su diverse situazioni astratte. A questa età, i preadolescenti sono in grado di identificare le emozioni più complesse e comprendere che queste possano coesistere contemporaneamente.
Il concetto di morte è pienamente sviluppato, si ha contezza che:
- Il corpo interrompe le sue funzioni
- La morte è irreversibile
- Ogni individuo va incontro a questo evento
- Si ha paura della morte
Come spiegare la morte ai preadolescenti? Proprio come in età più precoce, la comunicazione deve essere fatta in modo chiaro e sincero. Per farlo cercate un luogo tranquillo e intimo dando quindi la possibilità al ragazzo di poter esprimere liberamente i suoi sentimenti, di potersi sfogare se ne sente la necessità.
Adolescenza
Ricca di cambiamenti su più livelli, l’adolescenza è caratterizzata dalla continua ricerca di indipendenza, dell’ambiente intorno a sé e di se stessi. Rispetto alle fasi precedenti e all’età adulta il lutto è vissuto in modo differente dagli adolescenti. Durante questa fase evolutiva la perdita di una persona cara ha un particolare significato perché si è avuto il tempo di conoscere la persona che è venuta a mancare e di creare un legame con lei, comprendendo ancora di più cosa sia la morte e quali cambiamenti comporti.
La perdita sarà vissuta in modo del tutto soggettivo, in base anche al tipo di legame che univa l’adolescente alla persona deceduta. Essendo una fase molto delicata della crescita è importante che sia spiegato il motivo che ha portato alla morte, prendendosi tutto il tempo necessario e dando la comunicazione in un luogo tranquillo. Come nelle fasi precedenti bisogna essere chiari e dare comunicazione tempestiva dell’evento, rimanendo a disposizione per rispondere ad eventuali dubbi o domande che potrebbero sorgere anche in un secondo momento.